Fabbisogno, valore, stimolo nell’intelligence
Spesso dobbiamo stuzzicare e un po’ provocare l’imprenditore per fagli capire il valore che un progetto di intelligence può apportare.
A primo impatto infatti la proposta di lettura ed interpretazione del mercato in cui l’azienda opera si scontra con risposte quali ‘la nostra azienda opera in questo mercato da 3 generazioni’ o ‘cosa vuole sapere lei più di me?’
Ma non si apporta semplicemente conoscenza, pur sapendo di quanto ce ne sia bisogno, quante lacune conoscitive ci siano dentro le aziende e quanto valore aggiunto e vantaggio competitivo si possa dare semplicemente portando informazioni.
Le aziende alle quali ci troviamo di fronte sono infatti spesso talmente specializzate da essere leader nella loro specifica nicchia di mercato e quindi questa nicchia la conoscono bene. A loro non serve la ricerca di mercato, che apporta semplicemente conoscenza, serve qualcosa di più !
Fabbisogno di informazioni, di conoscenza
E’ vero noi non sappiamo in prima battuta più dell’imprenditore, però siamo neutrali proprio perché non operiamo in quel settore da n generazioni.
Quello che intendiamo fare oltre a fornire informazioni, che è di per se un valore aggiunto, è far ragionare le imprese alla luce di un percorso di analisi:
I progetti di intelligence partono infatti spesso da un’intuizione di un imprenditore riguardo la potenzialità di un prodotto o la prospettiva di cambiamento dei fabbisogni di un cliente. Ma le intuizioni vanno guidate con un progetto che confermi o meno queste intuizioni con una verifica di fattibilità in prima battuta e che sia di supporto per trasformale in un progetto concreto nel modello di business complessivo dell’azienda.
Fabbisogno di essere guidati in un contesto di mercato mutevole
Non un fabbisogno immediatamente esplicito in primo luogo perché in realtà quello che tendenzialmente facciamo è spesso rompere degli schemi consolidati, creiamo discontinuità, proviamo a fare uscire le aziende mature dalla cosiddetta zona di conforto. Questo bisogno non c’è all’apparenza, non è palese perché gli affari vanno bene o si manifesta solo nei momenti di difficoltà dell’azienda.
Allora più che di un fabbisogno parliamo di una necessità non percepita…si forse è questo il termine giusto. E’ un aspetto importante quello di mettere in discussione lo stato delle cose, anche se i bilanci degli ultimi anni sono buoni e gli ordinativi ci danno luce per diversi mesi da oggi, che però non si prende troppo in considerazione o non si vuole prendere in considerazione.
Necessità, non sempre percepita, di uscire dagli schemi tradizionali
Ma sono tanti i casi di aziende che nel mentre di un viaggio rapido e comodo non hanno considerato che ad un certo punto ci sono dei bivi e delle scelte da fare necessariamente.
Fabbisogno di crescita sostenibile
La scelta di quale strada prendere implica una riflessione che deve essere supportata da una interpretazione o reinterpretazione dell’azienda alla luce del contesto esterno. La mancanza di questo esercizio porta spesso a risultati negativi o a conseguenze gravi tanto che non fare ricerca di mercato è considerata spesso una tra le più importanti cause di fallimento di una azienda.
Stimolo al cambiamento della cultura d’impresa
Infine, ancora sul cambiamento e sullo stimolo ad intraprenderlo. In questo caso parliamo di uno stimolo che il confronto può accendere e tenere vivo se vogliamo parlare di cultura d’impresa nel lungo periodo. Intelligence, assieme alla tante possibili leve, può contribuire a mutare la cultura d’impresa dal punto di vista di innovazione e formazione continue, nuovi approcci e modelli, nuove relazioni solo per citare alcuni aspetti.
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